1944. Il soldato tedesco convalescente, ferito a Montecassino, trascorre del tempo in provincia di Verona, e si va a ballare con le ragazze del posto, la sera. E poi due anni nel campo di prigionia allestito dagli alleati a Pisa. Poi viene rimandato a Lipsia: passano 19 anni ed un’altra vita durante la quale le lettere che lei spedisce non arrivano, ma lei continua a cercare. Poi, dopo 19 anni, iniziano ad arrivare. E lei va a prenderselo, il suo soldato tedesco oramai quarantenne, e scappano e si sposano in Germania Ovest ma li riprendono in Ungheria e lui torna a fare il prigioniero in Germania mentre lei viene rimandata in Italia. E poi le petizioni e i politici e i sacerdoti e il mondo ribaltato finchè non riesce a portarselo a casa, finchè lui non diventa “il signore tedesco che abita su per la salita”.
Lui è morto nel 2010, lei nel 2012: avevano due anni di differenza quindi sono riusciti a morire con lo stesso compleanno in vista.
Tutto per dirle che mi mancherà e che le guerre non sono né utili né eroiche né belle.
Felice Festa della Resistenza.